La Biblioteca civica prende il nome da Girolamo Tartarotti, pre-illuminista, erudito e poligrafo roveretano (1706 – 1761) che morendo egli lasciò in legato all’Ospedale dei poveri l’intera sua raccolta di libri, confidando che questi venissero acquistati dal comune. Nel 1764 il comune, acquistando l’intera biblioteca, creò una “libreria ad uso pubblico” (all’epoca una delle poche in Italia e quasi sicuramente la prima in Tirolo e Austria). Da allora numerose donazioni e acquisti hanno aumentato il patrimonio fino a raggiungere all’incirca 450.000 volumi, a cui si deve aggiungere: fondi archivistici, manoscritti e sezioni speciali (fotografie, stampe, mappe e piante).
La Biblioteca oggi si sviluppa su un’area molto ampia, strutturata in due parti all’interno del Polo culturale cittadino: la prima ricavata nella complessa struttura progettata da Mario Botta, che comprende anche il MART e l’auditorium “Melotti”, la seconda nell’edificio settecentesco di Palazzo Annona.
Attualmente il patrimonio della biblioteca è di circa 415.000 volumi, 8.000 tra periodici e quotidiani e 3.500 opere su supporto multimediale. Un sistema di rete con le biblioteche nazionali e internazionali garantisce un metodo di prestito veloce ed efficace.
La biblioteca ospita inoltre l’Archivio Storico Comunale che contiene, tra l’altro, una ricca documentazione sulle antiche giurisdizioni feudali e una specifica sezione manoscritti, che raccoglie circa 60.000 unità documentarie dal ‘600 ai giorni nostri. La biblioteca custodisce, in aggiunta all’archivio comunale, altri 37 fondi archivistici e varie raccolte speciali (stampe, disegni, fotografie, cartoline e carte geografiche”