04 Maggio 2024 dalle 18.00 alle 19.30
COSA: presentazione
DOVE: Biblioteca civica “G. Tartarotti”- Sala multimediale
COME: entrata libera
QUANDO: Sabato 4 maggio 2024 ore 18.00
Presentazione catalogo
Immagini di Luca Chistè, testi di Adriana Paolini
a cura di Roberta Opassi
Il 4 maggio 2024 alle ore 18.00 ci sarà il finissage dell’esposizione “Le parole della città”. Un incontro nel quale la presentazione del catalogo della mostra sarà l’occasione per parlare di fotografia e di scrittura leggendo brani tratti dai saggi, libri illustrati e da fotolibri.
Un originale e breve “gruppo di lettura fotografica”.
Le parole della città.
Si nascondono. Si confondono. Si perdono nel tempo, nell’indifferenza, nel disinteresse dello scorrere frenetico della vita urbana. Tra lo sfrecciare incalzante delle persone e del traffico e l’osservazione non curante, le parole della città smarriscono peso, consistenza, significato e si trasformano in forme grafiche indipendenti, libere dalla gabbia progettuale per le quali sono state pensate, create e stampate. Parole della comunicazione pubblicitaria o politica, privata o pubblica, ormai prive del loro intento persuasivo che permangono nelle visuali urbane contemporanee, senza più essere davvero ‘manifeste’. Il dato visivo impresso in sottili fogli di carta di grande formato per attirare fugacemente l’attenzione dei passanti è tanto appariscente quanto effimero: da immagini grafiche ideate e costruite per sedurre si trasformano in sfondi impersonali, lacerati, strappati, sbiaditi. Una metamorfosi pubblica che continua fino alla perdita totale di visibilità, fino alla fine della smaterializzazione dell’iniziale intenzione progettuale. Un’idea, uno slogan, un’esposizione pubblica, una perdita di essenza.
Luca Chistè e Adriana Paolini arrivano con i loro occhi e le loro parole nel momento più fragile dell’esistenza di queste forme di comunicazione pubblica. Quando hanno perso la loro essenza originaria, il fotografo le perlustra e ne evidenzia il latente, e mai effimero, potere evocativo; l’autrice ne sollecita una chiave interpretativa letteraria possibile ma non unica, speciale ma non esclusiva. Comunicazione urbana, fotografia e narrazione si intrecciano per creare delle ‘unità visive sincroniche’ dai molteplici piani di lettura e di ascolto. Ogni singola opera è un polittico costituito da quattro immagini catturate separatamente in una strettissima dilatazione di spazio urbano, unite insieme con una logica di complementarietà espressiva e concettuale. Una manifestazione di comunicazione pubblica, quattro fotografie che diventano un polittico, che a sua volta muta in un originale ‘fotoracconto’, di parole scritte e pronunciate, Le parole della città, nel quale all’immediatezza visiva dei manifesti urbani corrisponde uno scatto altrettanto tempestivo con lo smartphone e una rielaborazione lenta, riflessiva, metalinguistica a quattro mani.
Roberta Opassi