Secondo recenti studi psicologici e neuroscientifici, il nostro cervello è predisposto ad apprezzare le storie.
Da qui lo storytelling: un’attività sociale che caratterizza l’uomo fin dall’età della pietra e che permette di rielaborare le proprie vicende ricostruendole secondo il proprio pensiero e le proprie necessità psicologiche.
Ciò ha portato il giornalista e divulgatore britannico Will Storr a interessarsi al mondo dei substrati neurali, abbattendo le barriere tra le discipline scientifiche e umanistiche. Egli ha dato alla luce il saggio La scienza dello storytelling: Come le storie incantano il cervello (2019) che affronta le diverse fasi della stesura di un romanzo, analizzando i processi mentali e cognitivi alla base delle scelte che lo scrittore compie durante la messa in opera.
Creare storie è il mestiere del cervello: noi narriamo la realtà che ci circonda, la elaboriamo e la reinterpretiamo. Libri, film e videogiochi sono simulazioni della realtà che ci raccontano una storia e allo stesso tempo ci permettono di distaccarci da una trama emotivamente ben più impattante, la nostra.
Target: insegnanti, studenti scuola secondaria, studenti universitari, pubblico interessato alla divulgazione