Incontri culturali. Antropocene. Pensiero e azione
Mercoledì 15.11.23 | 10:00-12:30 / 16:00-18:30 | Giornata di studi
Sala Multimediale Biblioteca civica “G. Tartarotti”
in presenza e online Zoom: https://us02web.zoom.us/j/87619565500
L’ingresso agli eventi è libero
Come superare una fase così fortemente critica? Certo, modificando il modello di sviluppo, tentando un riequilibrio nel rapporto con l’ambiente, una ridefinizione delle relazioni geo-politiche in senso più collaborativo. Ma basterà? Alcuni affermano che la soglia critica sia stata superata e il riparo sia quasi impossibile. Se ne parlerà nella giornata di studi di mercoledì 15 novembre alla Sala Multimediale della Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto, a partire dalle ore 10:00 e contestualmente online su piattaforma Zoom https://us02web.zoom.us/j/87619565500 titolo Antropocene. Pensiero e azione, con interventi di: Lech Witkowski, Salvatore Colazzo, Demetrio Ria, Giuliana Adamo, Piero Antonaci, Luca Baldoni, Francesco Sardelli.
L’antropocene è l’era geologica dove l’uomo ha agito riuscendo a modificare in termini rilevanti l’ambiente della terra. La sua impronta sull’ambiente non è relativa o residuale, ma ha effetti che investono l’intera vita sulla terra. E’ l’era che ha visto lo sviluppo del progresso umano come all’infinito. Quello sviluppo che ora mostra la corda, avendo esercitato una pressione insostenibile sull’ambiente, avendo provocato enormi squilibri sociali.
Nello stesso giorno di mercoledì 15 novembre si propone anche una performance, un concerto con video, che richiama questi temi con profonde risonanze. Il concerto si tiene alla Sala Filarmonica di Rovereto, alle ore 20:45, e vede impegnati l’Ensemble di Arpe della Civica Scuola Musicale “R. Zandonai” di Rovereto – che esegue un’opera di John Cage – e Agorart ensemble – che interpreterà opere di Cosimo Colazzo e Karlheinz Stockhausen. Nella serata anche una fiaba di Maria Lai, con regia video di Francesco Casu.
Un concerto composito, quindi, fatto di immagini, video, luci, che significativamente propone innanzitutto Cage, ponendosi nel solco di un’arte che libera i margini definitori verso incroci molteplici. Cage smargina i confini abituali delle cose, dei rapporti tra suono, rumore, silenzio pensandoli in osmosi, in una condizione aperta e liberata. Stockhausen, altro autore nel programma, con un atteggiamento di vorace spinta sperimentale, approda, per paradossi e salti, a una visione policentrica e aperta. La sua immaginazione spazia nell’aperto, si spinge sempre oltre. I suoi progetti possono assumere respiro cosmogonico, fare dello zodiaco e di cartografie stellari mappe tutte musicali. Un video ne traccia risonanze nel segno di un di là, di un fuori campo da ricercare e mostrare.
La fiaba consente di sottrarsi alle serie logiche. Genere strutturato, rinsalda, nelle sue ritmiche consolidate ancorché orali, il senso comunitario. E nello stesso tempo offre la possibilità, dentro la sua cornice, di trasgredire e sognare. L’arte – dice Maria Lai, di cui viene presentata una fiaba messa in video da Francesco Casu – è una pietra lanciata nel vuoto: slancio, scommessa, gioco e stupore, come anche attesa e capacità d’ascolto.
Opuscolo informativo delle giornate
Info: Associazione Culturale Piazza del Mondo