Presentazione della cartella IRAS BALDESSARI – “Iconografia roveretana 26”realizzata dal Laboratorio Arte Grafica della Biblioteca “Tartarotti”
Incontro con MAURIZIO SCUDIERO
Il Laboratorio Arte Grafica della Biblioteca civica di Rovereto, utilizzando gli zinchi originali conservati nell’archivio delle Grafiche Manfrini, ha ripubblicato una cartella con le stampe di trenta disegni dell’artista roveretano Roberto Iras Baldessari, utilizzando un’antica macchina tipografica piano-cilindrica in dotazione al Laboratorio, della quale si avvalse anche Fortunato Depero nel 1927 per stampare il suo celebre Libro imbullonato.
Nella cartella stampata dal Laboratorio Arte Grafica come numero 26 della collana “Iconografia roveretana” è compresa una presentazione di Maurizio Scudiero che colloca i disegni roveretani nel quadro della produzione complessiva di Baldessari.
“(…) Infatti, il disegno è il vero, solido, scheletro costruttivo, l’impianto strutturale sul quale si stende poi la ‘pelle’ dei colori: senza un solido disegno, questa pelle si affloscia. E Baldessari anche in questo campo, così come nella pittura, certo non difettava (…)”. Maurizio Scudiero
La Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto ha acquisito nel 2005, alla fine dell’attività delle Industrie Grafiche Manfrini, la documentazione d’archivio, le stampe e il materiale tecnico (stampi, timbri, pellicole, zinchi) della rinomata industria grafica di Calliano, ritrovando anche gli zinchi originali delle stampe dei disegni dedicati a Rovereto da Roberto Iras Baldessari.
Nel 1939 il Comune di Rovereto pubblicò, in un’elegante cartella numerata, trenta stampe su disegni originali di Baldessari, dedicati a scorci di Rovereto e dintorni, con la prefazione del preside Umberto Tomazzoni. Tale edizione, fuori commercio, fu stampata dalla ‘Tipografia Romano Manfrini’ con gli zinchi Tridentum.
La cartella fu poi ripubblicata negli anni Cinquanta in forma ampliata e ad essa venne affiancata anche un’edizione a volume, con commento alle singole tavole.
La pubblicazione ebbe una particolare fortuna editoriale negli anni Sessanta e successivi, per arrivare all’ultima edizione Manfrini nel 1982.